Spiegare la guerra ai bambini: vietato nascondere
Molti genitori, insegnanti, nonni, educatori si stanno chiedendo come spiegare la guerra ai bambini, soprattutto in questo momento, dopo l’innescarsi della guerra in Ucraina e il riacutizzarsi del conflitto Israelinao-palestinese.
Come evidenziano le neuroscience, il cervello del bambino é estremamente plastico e ricettivo di quello che accade nel loro ambiente, per cui non si può pensare che i più piccoli vivano in una bolla di cristallo o in un mondo incantato, lontani dalle problematiche della vita.
Dobbiamo concepire invece la mente dei piú piccoli come una spugna che assorbe, in modo costante, le informazioni e il clima emotivo a cui é esposta.
Alla luce di questo, dobbiamo tenere in considerazione che è errato pensare di estromettere il bambino dalle tematiche più oscure della nostra società, compreso il tema della guerra, allo scopo di proteggerlo.
Sono tante le occasioni e i bimbi, di diverse fasce d’età, possono porsi delle domande: dall’arrivo del nuovo compagno di classe dall’Ucraina, dalle notizie che ascolta dalla tv, ai discorsi dei grandi sui mezzi pubblici o durante una cena con amici dei genitori…
Mamma e papà si trovano dunque di fronte alla dfficoltà di spiegare la guerra ai bambini.
Spiegare la guerra ai bambini: consigli pratici
Ecco alcuni consigli pratici per poter affrontare il tema della guerra con i più piccoli:
Prima di tutto è importante impostare un clima accogliente e non giudicante, favorendo un atteggiamento di ascolto in cui il bambino si senta libero di esprimere ciò che più lo preoccupa.
Spesso gli adulti, di fronte a domande un po’ scottanti si spaventano e reagiscono cercando di bonificare con interventi del tipo: “ma non è vero, ti hanno raccontato una bugia, non pensarci, quando senti queste notizie alla televisione, cambia canale…”
Molti adulti infatti credono che “tanto sono piccoli per capire” e che la cosa migliore sia quella di proteggerli tenendoli lontani da ciò che può spaventarli.
Facendo così c’è però il rischio che il bambino si blocchi nell’esprimersi e, rimanendo da solo con le proprie paure, cresca in lui il senso di angoscia.
É importante quindi, in un primo momento, ascoltare che idee si siano fatti della guerra e poi aiutarli a fare un po’ di chiarezza attraverso una narrazione semplice e adatta alla loro età.
Libri per spiegare la guerra ai bambini
Può anche essere utile ricorrere a libri per consentire ai più piccoli di entrare in contatto con la realtà della guerra, attraverso un canale più simbolico e meno diretto.
Se ci pensiamo, lo si fa anche da adulti, magari guardando un film o leggendo un romanzo che può essere realistico o di fantasia.
Ecco alcuni libri consigliati:
- “La guerra delle campane” di Gianni Rodari, Pef;
- “Il giorno che venne la guerra” di Nicola Davies,
- “Akim corre” di Claude K. Dubois,
- “Flon Flon é Musetta” di Elzbieta.
Altri modi pratici per spiegare la guerra ai bambini
Anche il disegno rimane uno strumento molto potente perché permette al bambino di mettere in scena le proprie paure e consentirgli di associare alla figura rappresentata dei racconti e verbalizzazioni: pensiamo ai disegni dei bambini che si trovano in guerra o dei bambini di Terezín.
Infine può essere una buona cosa insegnare ai bambini che, di fronte alle ingiustizie del mondo, nel piccolo di ognuno, si può fare qualcosa.
Un atteggiamento passivo di fronte alle prevaricazioni può far emergere sentimenti di colpa e di impotenza nelle persone adulte ma anche nei bambini.
Può essere importante iniziare ad infondere nel bambino un senso di solidarietà verso chi é più sfortunato di noi, per esempio coinvolgendolo in attività benefiche come l’adozione a distanza o donazioni di denaro o beni attraverso associazioni.