Alimentazione selettiva, cosa significa?
L’ alimentazione rappresenta un aspetto fondamentale dello sviluppo del bambino, tanto da poter essere considerata una linea evolutiva verso l’affermazione dell’autonomia. A volte possiamo però incappare in atteggiamenti di alimentazione selettiva. Vediamo cosa significa.
É proprio nel rapporto mamma-bambino durante l’allattamento, lo svezzamento in ambito familiare e l’avvio verso l’alimentazione autonoma a scuola e a casa che si colloca l’acquisizione delle abilità di interazione sociale e con il cibo.
Nell’abito di tale percorso evolutivo e di nuove esperienze si osservano le prime forme di difficoltà alimentari, tra cui l’alimentazione selettiva.
L’alimentazione selettiva è una situazione molto comune nei bambini, caratterizzata dal mangiare troppo poco e pochi tipi di cibo.
Le due fasi dell'alimentazione selettiva dei bambini
Generalmente due sono i momenti critici in cui si verifica tale “selettività”, una prima fase di selettività tra il primo e il secondo anno di vita, e il secondo tra i 2 e 4 anni, riferibili rispettivamente a neofobia, ovvero l’avversione per un cibo nuovo mai assaggiato prima e “selettività alimentare vera e propria”.
In questa seconda fase vi è un vero e proprio rifiuto per i cibi sani, generalmente frutta e verdura e una spiccata preferenza per l’assunzione di alimenti altamente energetici, come dolci o snack, bibite altamente zuccherine.
Diversi sono gli indicatori utili a identificare i comportamenti riferibili a un’alimentazione selettiva nei bambini, il bambino mangia solo i cibi preferiti, si distrae mentre mangia, manifesta scarso interesse per il cibo, assume alcuni alimenti solo se “mascherati” e “nascosti” all’interno di cibi o bevande preferiti.
Solitamente tali selettività iniziano nella fase appena successiva a quella del divezzamento.
E’ importante ricordare che questa fase è fondamentale per l’intera famiglia perché stimola sia genitori sia i bambini a mangiare in modo sano ed equilibrato.
Fondamentale è che il bambino acquisisca abitudini alimentari corrette a vantaggio della sua salute nell’immediato e nel futuro.
La fase dell’approccio all’alimentazione durante il divezzamento è molto delicata e deve essere affrontata con gradualità e grande elasticità nel rispetto delle caratteristiche personali del bambino e del suo ambiente di vita.
Un eventuale rifiuto per determinati cibi è considerato “fisiologico” e, in genere, viene superato. In questi casi, si consiglia ai genitori di lasciare che il bambino mangi con le mani e che ricominci a sperimentare da solo le esperienze sensoriali con il cibo.
Sicuramente l’atteggiamento giusto da parte dei genitori è quello di non sottovalutare il problema e, per i casi più seri, rivolgersi al pediatra o ad uno specialista pediatrico, in grado di seguire la famiglia con un approccio multidisciplinare.
Consigli per genitori di bambini con alimentazione selettiva
Ai genitori si consiglia generalmente l’applicazione quotidiana di alcuni piccoli trucchi e l’ascolto dei bambini, comprendendo il loro punto di vista, motivandoli nello stesso tempo ad una scoperta condivisa e complice dei cibi colorati e gustosi, diversi al tatto e per il loro sapore, tipici di una stagione, legando al cibo racconti e storie che possano incuriosire i bambini ad intraprendere il viaggio di scoperta dei cibi che li accompagnerà per tutta la vita .
La tavola, ogni volta che vi è la ripresentazione del cibo “non gradito”, deve essere colorata e va apparecchiata con una nuova tovaglia e persino piatti diversi dal solito.
Ci sono, poi, una serie di stratagemmi che aiutano il piccolo ad approcciarsi in modo positivo anche agli alimenti meno amati, non graditi e a lui sconosciuti.
Si suggerisce di portare con sé il bambino a fare la spesa per farlo sentire protagonista e, una volta a casa, sfruttare tutti e cinque i sensi in particolare il tatto e il gusto.
È anche importante farlo giocare in cucina, con le mani “in pasta” realizzare colorati e divertenti piatti che richiamino la fantasia del bambino.
Atri consigli pratici per aiutare i bambini con alimentazione selettiva possono essere:
- creare una routine alimentare genitori e figli con un menù settimanale da decidere insieme in base alla preferenza di tutti,
- con “la merenda di una volta” sana e nutriente raccontata dai nonni per creare ricordi di un tempo trascorso in serenità,
- cucinare in modo divertente ,
- rendere la spesa e la preparazione dei pasti un momento di complicità,
- dare il buon esempio,
- minimizzare le distrazioni a tavola creando un clima sereno in cui il bambino possa identificarsi e comunicare le proprie emozioni.
I genitori spesso si sentono inadeguati e frustrati davanti alle difficoltà incontrate con l’alimentazione dei propri figli, ed è un sentimento più che comprensibile.
E’ importante ricordare che il percorso verso un’alimentazione sana e consapevole riguarda tutta la famiglia, fondamentale è intraprenderlo insieme con serenità, delicatamente, senza caricare di ansia e aspettative i bambini.
Il dialogo e l’ascolto sono alla base di un rapporto di fiducia tra genitori e figli, parlando e spiegando loro con serenità l’importanza della sana alimentazione è possibile impostare la base per un corretto stile di vita, non solo nei i bambini ma in tutta la famiglia.