Crescere alla ricerca dell' indipendenza
Tutte le tappe di sviluppo che i bambini da quando nascono, raggiungono, sono accompagnate da una costante crescita di autonomia e indipendenza.
L’indipendenza, quindi, si delinea come una componente fondamentale e imprescindibile in tutte le fasi di crescita; come strumento trasversale per uno sviluppo sano.
Uno dei compiti del genitore o dell’insegnante è quello di incoraggiare l’indipendenza nel bambino.
Eppure, non sempre noi caregiver ne capiamo l’importanza: molto spesso, infatti, i genitori tendono a sottostimare l’importanza dell’autonomia o a esserne spaventati “magari non è capace e si scoraggia, poi diventa triste/si arrabbia”; allo stesso tempo essere autonomi non è importante solo perché “ad un certo punto è giusto che sappia vestirsi/lavarsi da solo”.
Essere abituati all’indipendenza, sin da quando si è piccolissimi, infatti, è alla base della formazione di buoni livelli di autostima, alta percezione di autoefficacia personale e maggiore sicurezza nelle proprie azioni e nelle proprie intenzioni.
Cosa possiamo fare noi genitori per favorire l’indipendenza dei nostri figli?
Struttura un ambiente domiciliare a misura di bambino: per favorire l’esplorazione e quindi testare i propri limiti, il bambino ha bisogno di avere un ambiente consono in cui sperimentarsi senza essere in pericolo.
Non dire sempre “no”: sarebbe più facile per i genitori tenere gli oggetti pericolosi direttamente fuori dalla portata del bambino così da non doverlo richiamare continuamente o non poterlo mai lasciare solo nella stanza. Inoltre, anche per il bambino stesso l’esplorazione sarà meno stressante e più accattivante!
Suggerire opzioni di cose che può fare da solo: ad esempio fargli scegliere tra 2/3 vestiti da indossare o fargli scegliere cosa mangiare per merenda proponendo 2/3 alternative. Questa modalità consente al bambino di pensare da solo e di scegliere da solo (anche se guidato dalle opzioni).
Consigli di indipendenza da 1 a 3 anni
Mio figlio ha 2 anni, non è troppo piccolo per fare da solo?
I bambini iniziano a sviluppare indipendenza già appena usciti dal grembo materno!! Anche se ci sembrano “troppo” piccoli, possiamo aiutarli a sviluppare abilità di autonomia già da questi anni:
- Utilizzare il gioco per favorire il loro coinvolgimento in piccole sfide (es. recuperare un gioco perduto o nascosto in un posto difficile da raggiungere). Una volta raggiunto l’obiettivo congratularsi e complimentarsi con il piccolo lo farà sentire competente e capace. Quando iperproteggiamo i nostri figli, invece, li facciamo sentire incapaci di farcela da soli.
- Normalizzare la paura: durante un momento di manifestata paura di vostro figlio, tranquillizzatelo dicendo che è un’emozione normale e provate a trovare insieme strategie per stare meglio! Importante non dire al bambino che è un fifone, neanche per scherzo.
Consigli di indipendenza da 3 a 6 anni
Affidare piccoli compiti domestici: si sentiranno responsabili di quell’attività e svilupperanno buona percezione di autoefficacia, generalizzando l’apprendimento di competenza anche ad altre situazioni diverse e magari più difficili, sentendosi tranquilli nel provare ad affrontarle da soli.
Tranquilli! Sono pur sempre bambini di 4/5 anni e sono comunque incerti sul funzionamento del mondo, per cui vi chiederanno ancora aiuto! In questi casi gli aiuti migliori sono l’incoraggiamento o l’approssimazione del comportamento (ad esempio “io inizio, tu finisci”).
Evitare ammonimenti continui come “stai attento – non ce la fai – guarda che ti fai male – se ti fai male poi piangi e non venire a chiedere consolazione”. Come vi sentireste voi se qualcuno ve lo dicesse? Forse in trappola, con paura di sbagliare e quindi di perdere l’amore e la fiducia della persona che mi sta redarguendo.
Consigli di indipendenza da 6 a 10 anni
A questa età i bambini sono nel pieno dello sviluppo della voglia di essere indipendenti; proprio per questo motivo in questa fase è importante favorire autonomia ma con uno sguardo in più al fattore sicurezza.
Mentre da più piccoli sentono ancora necessità di chiedere aiuto ai genitori, in questi anni chiedere aiuto può essere visto dai coetanei come un fallimento o una regressione. Quindi:
- Aiutare il bambino nell’organizzazione delle attività quotidiane: fornendo ausili utili e suggerimenti, nonché strumenti pratici ad esempio per scandire il tempo dedicato alle attività (es. compiti, gioco, doccia ecc.). Così la gestione pratica, pur essendo supervisionata dall’adulto, è completamente deputata e in piena autonomia sul piano concreto, al bambino, favorendone l’indipendenza.
- Evitare le etichette (“è timido – è brontolone”) o i paragoni (con fratelli, cugini, amici e compagni di scuola): accettarsi e dare credito alle proprie caratteristiche individuali favorisce una sana costruzione dell’identità e aiuta il bambino a sentirsi parte attiva di un gruppo.
L’autonomia è ciò che rende liberi e i bambini ne sono capaci se hanno dei genitori che credono in loro!
Cari genitori, non fatevi prendere dall’ansia: la preoccupazione è perfettamente normale, ma anche percepibile dai vostri bambini e rimanda loro la sensazione che non abbiate fiducia nelle loro potenzialità.