La relazione tra osteopata e dentista trova ampio spazio soprattutto nella gestione pediatrica di condizioni sia ortodontiche che posturali.
Vediamo nel dettaglio come la relazione tra osteopata e dentista può migliorare il benessere dei bambini.
Sviluppo dei bambini e accrescimento osseo
I bambini sono in continua evoluzione e lo sviluppo cranico avviene grazie a delle forze interne ed esterne;
le forze interne sono quelle di accrescimento osseo e le tensioni muscolari ad esempio per la suzione e la deglutizione. Quelle esterne sono date dalle stimolazioni che riceve il piccolo come il cuccio e dopo i 6 mesi con lo svezzamento il cambio di consistenza dei cibi.
Lo sviluppo della bocca e di possibili disfunzioni che potrebbero richiedere l’utilizzo di apparecchi in età scolare potrebbero essere conseguenza anche dei primi mesi di vita;
quindi è importante anche una valutazione ortodontica entro i primi 3 o 4 anni per vedere se ci sono già alterazioni di occlusione (come il bimbo chiude la bocca e i rapporti tra i denti) o di classi mandibolari che potrebbero essere trattate dagli anni successivi anche il base al cambiamento dei denti.
Osteopatia nei primi mesi di vita
L’osteopatia può essere utile, soprattutto nei primissimi mesi, quando difficilmente i neonati vengono portati dal dentista per riconoscere tutti quei casi in cui il frenulo linguale (il filetto sotto la lingua) risulta essere corto non permettendo al piccolo la corretta mobilità della lingua e di conseguenza una corretta deglutizione che, come detto prima, è una delle forze più importanti per lo sviluppo.
L’osteopatia si affianca all’odontoiatra anche dopo, nel momento il cui si decide di mettere l’apparecchio così da ridurre le tensioni che quest’ ultimo può creare, la valutazione osteopatica appena prima e subito dopo aiuta ad eliminare le tensioni già presenti ed evitare che se ne possano formare altre che potrebbero portare a situazioni di sintomi concomitanti come i mal di testa.
La relazione tra osteopata e dentista oltre che per la bocca, si espande anche a livello posturale in senso più ampio poiché oltre alla relazione strutturale e quindi ossea/anatomica c’è anche una stretta relazione con la muscolatura del collo fino alla parte alta del torace;
altri studi dimostrano invece che le classi mandibolari (ad esempio quando i denti sotto sono davanti a quelli sopra o questi ultimi sono troppo avanti rispetto ai primi) influenzano quelle che sono le curve della colonna vertebrale andando ad aumentare quelle che sono le curve fisiologiche di lordosi e cifosi o al contrario possono predisporle ad un riduzione.